“Non piantare un fiore nel mio giardino”
Perdonateci un brevissimo incipit: il 28 febbraio 1883 nasce a Siena, per iniziativa di un gruppo di illustri progressisti tra i quali il dott. Ruggero Barni e l’avv. Cesare Bartalini, “la società senese per la cremazione dei cadaveri”, della quale, lo stesso Avv. Bartalini, consigliere comunale e vice presidente della “Società operaia”, fu primo presidente. Nel 1893 il Comune di Siena stipula una convenzione con l’Associazione con la quale, sulla base del progetto redattto dall’Architetto Agusto Corbi, viene stabilito il concorso di spesa per la realizzazione di un forno crematorio: Lire 7.000 (settemila) il Comune di Siena per i lavori murari, Lire 5.000 (cinquemila) per i macchinari, gli arredi e quant’altro l’Associazione. La prima cremazione avviene il 5 maggio 1896, alle ore 16, per sua espressa volontà, viene cremato il dott. Ruggero Barni. È la prima cremazione nel “Tempio” dove insiste il forno crematorio, ancora in funzione.
Da quel momento attraverso i vari passaggi della storia – il fascismo dichiarò fuori legge l’Associazione perché si richiamava a Giordano Bruno, ed incendiò la sede con tutti i suoi archivi – dei contesti e delle leggi siamo arrivati ad oggi. E, a quella storia, a quei contesti, a quelle leggi, la SO.CREM senese, oggi Società per la cremazione A.P.S. si richiama. Il suo interlocutore, da sempre, è il Comune di Siena e agli amministratori di questo Comune ha sempre fatto riferimento indipendentemente dalla loro collocazione politica e non ha mai fatto mancare il proprio contributo alla soluzione di problemi come non ha lesinato critiche e prese di posizione anche dure, quando c’è stato bisogno. La costruzione del nuovo forno crematorio è, indiscutibilmente, una necessità e l’Associazione si è spesa con iniziative rivolte al Comune e con la propria attività di informazione per il significato e i valori della cremazione e per rendere, per quanto possibile, cosciente la popolazione che il servizio di cremazione è compito istituzionale del Comune, che può essere esercitato direttamente o tramite concessione. Il Comune di Siena ha deciso di avvalersi della concessione.
Da quel momento l’Associazione si è a lungo battuta perché Siena fosse dotata di un moderno, efficiente e adeguato impianto di cremazione e dei servizi connessi.
È interesse di cittadini e cittadine di soci e socie di Socrem (757) che l’impianto di cremazione sia sicuro per la propria salute e dell’ambiente perché ciò è garanzia che il diritto alla cremazione sia soddisfatto attraverso il funzionamento del servizio nel tempo. Dunque, mentre ci avviamo alla conclusione della realizzazione del forno, ogni confronto sulla vicenda dell’impianto di cremazione in costruzione presso il cimitero del Laterino deve chiamare in causa prima di tutto l’amministrazione comunale titolare del progetto e del procedimento autorizzativo, la ditta che realizza l’opera e la direzione dei lavori che è responsabile degli stessi
Per quanto ci riguarda la So.Crem non è un soggetto qualsiasi, ma un portatore di interessi diretti e organizzativi volti a garantire che il servizio di cremazione sia presente, efficiente, accessibile a tutti e a tutte e vantaggioso per i soci e socie.
La scelta della cremazione è fondamentalmente ecologica. La morte è un evento che chiude un ciclo di vita donata a se stessi, a se stesse a agli altri e le altre in un insieme di sentimenti che racchiudono la metafora della vita: l’amore e la vulnerabilità; la libertà e il desiderio; il riconoscimento del nostro corpo; il nostro essere umano anche nella cattiva sorte.
In questi valori la So.Crem si riconosce e su questi valori ogni confronto è possibile.
Il Consiglio Direttivo della SO.CREM Senese